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La Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa si estende su una superficie di circa 700 ettari e si sviluppa all’interno dei comuni di Nazzano, Torrita Tiberina e Montopoli in Sabina.
La sua storia è legata alla costruzione di una diga artificiale da parte dell’Enel tra il 1953 e il 1955 e alla morfologia del Tevere che qui forma ampie anse e meandri. Il fiume e la confluenza del torrente Farfa hanno creato il lago di Nazzano arricchito di flora e fauna tipiche delle zone umide: salici (Salix spp.), pioppi (Populus spp.) e ontani (Alnus spp.), la cannuccia di palude (Phragmites australis ) e la tifa (Typha latifolia).
Il lago è divenuto anche luogo di richiamo per molte specie volatili ed è stata qui istituita un’“Oasi di protezione della fauna”. Vi sostano il germano reale, l’alzavola, il fischione e la moretta, la folaga, il martin pescatore, il falco di palude e il falco pescatore.
Dove le aree a canneto si diradano, si può osservare il potamogeto (Potamogeton), l’azolla americana (Azolla filiculoidese) e la lenticchia d’acqua (Lemna minor) dalle minuscole foglie tondeggianti. Questo habitat è molto importante per la riproduzione di pesci, insetti ed anfibi come il tritone punteggiato e la rana verde.
La valle fluviale, con depositi d’argille, sabbie e ghiaie, è delimitata da colline di origine marina.
Su questi versanti collinari troviamo oltre alla robinia (Robinia pseudoacacia), il leccio (Quercus ilex), la roverella (Quercus pubescense) il cerro (Quercus cerris). Altre specie popolano quest’area come l’albero di Giuda (Cercis siliquastrum), l’orniello (Fraxinus ornus), il carpino nero (Ostrya carpinifolia), l’acero campestre (Acer campestre) e l’acero trilobo (Acer monspessulanum); tra le specie arbustive la berretta da prete (Euonymus europaeus), il lentisco (Pistacia Lentiscus), il viburno (Viburnum spp.) e la fillirea (Phyllirea latifolia).

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