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Una distesa di specchi d’acqua che costeggia la laguna di Mozia, vicino a Trapani: sono le antiche saline di Trapani e Paceco. Probabilmente impiantate ancora dai Fenici, sono descritte nel 1154 dal geografo arabo Idris, che ne documentandone la presenza in epoca normanna.

Qualche decennio prima, Federico di Svevia aveva infatti istituito il monopolio di stato sulla produzione di sale, ma sotto il successivo regno degli Aragonesi, le saline ritornarono di proprietà privata. Gli Spagnoli sfruttarono al massimo la produzione di sale e il porto di Trapani divenne il più importante d’Europa per la sua commercializzazione. Nei tempi successivi, le saline hanno vissuto un leggero decadimento.

Nel 1995 l’istituzione della Riserva Naturale Orientata ha rilanciato l’attività produttiva di sale ottenendo vari riconoscimenti tra i quali il marchio IGP. Nel 2011 le saline sono riconosciute come zone umide Ramsar italiane.

La Riserva si estende per 1000 ettari circa, ricchi di peculiarità botaniche e faunistiche.

FLORA E FAUNA

Percorrendo i sentieri si assiste alla lavorazione del sale e, da punti di osservazioni specifici, gli uccelli migratori che sostano in questa area umida: sono state censite 208 differenti specie, tra cui la Recurvirostra avosetta, simbolo della Riserva il fenicottero rosa (Phoenicopterus roseus), Platalea leucorodia, e vari anatidi.

Sono inoltre presenti numerose specie di insetti rari e alcune specie di eterotteri della famiglia Miridae. In alcune vasche nuota il pesce Aphanius fasciatus dichiarato a rischio estinzione.

Nella Riserva crescono parecchie specie erbacee e arbustive che si sono adattate alle condizioni ambientali estreme dell’ambiente salmastro, quali Halocnemum strobilaceum, Halopeplis amplexicaulis, Calendula marittimae Limbarda crithmoides, nonché endemismi quali Myriolepis ferulacea ed Euphorbia pithyusa.

Da visitare:

Il museo delle saline, l’isola di Mozia, il castello della Colombaia ed Erice. Da degustare il Cous Cous alla trapanese

Eventi:

Il cous cous fest a fine settembre.

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