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L’Isola di Mazzorbo rappresenta, insieme alle isole di Burano e Torcello, la Venezia Nativa, ovvero il primo insediamento urbano della Laguna di Venezia. A partire dal 640 d.C. su Mazzorbo vennero costruiti ricchi palazzi e chiese, oggi non più esistenti.

Nelle isole della laguna da secoli si coltiva un vitigno autoctono, al tempo dei dogi chiamato “l’uva d’oro”, la Dorona di Venezia, che nel corso dei secoli si è adattato alle condizioni di salinità tipiche della laguna. Questo prezioso vitigno era però quasi scomparso, sopravvissuto soltanto in qualche orto e convento della laguna. È stato recuperato da Desiderio Bisol, della cantina Bisol, dopo averne visto un piccolo vigneto a Torcello, nel 2002: partendo da queste piante ha creato nell’Isola di Mazzorbo un vigneto, su un ettaro di terreno circondato da mura medievali e con un campanile trecentesco all’interno. La proprietà, circondata dall’acqua su tre dei quattro lati, è attraversata da un canale e ospita una peschiera.

Il terreno aveva già ospitato una vigna, fin dal 1300. Augusto Scarpa, proprietario della cantina a cavallo del 1900, è stato uno dei primi enologi italiani, diplomato nel 1901 a Conegliano. Nel 1966 viene però abbandonata in seguito all’acqua alta del 1966. Bisol vi ripianta l’antico vitigno. Nel 2010 arriva la prima vendemmia, una produzione di 4880 bottiglie: bottiglie molto speciali, create da Giovanni Moretti, uno dei più grandi artisti del vetro a Murano, con una foglia d’oro, prodotta ancora oggi a mano dalla famiglia Berta Battiloro di Venezia,  fusa nel vetro e tutte numerate a mano incidendo il numero sul vetro.

Nel 2011 nasce anche il Rosso Venissa, prodotto da una vigna di Merlot e Cabernet Sauvignon nella vicina isola di Santa Cristina, dallo stesso vigneto con l’annata 2013 nasce anche il Rosso Venusa.

Da poco, produce inoltre il Venusia, un vino bianco meno complesso del Venissa ma più fresco.

Nell’isola, caratterizzata dall’antico borgo, di trova anche il ristorante stellato Venissa. La si raggiunge con il battello da Venezia.

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