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La villa Arvedi, situata nella frazione di Cuzzano nel comune di Grezzana, a 9 km da Verona, è la più grande villa veneta della provincia veronese. Realizzata a ridosso del declivio di un colle, risulta delimitata a monte da una coltivazione di antichi olivi (Olea europea) e da un folto bosco di roveri (Quercus petraea) e carpini (Carpinus betulus).

LA STORIA
La villa Arvedi è descritta su documenti storici come casa di proprietà della famiglia Scala fin dal 1200. Nel 1432 viene descritta come: “possessione con casa merlata con torcolo da vino e torcolo da olio”. Solo verso la metà del 1650 viene eretta nelle forme odierne in stile barocco, su disegno dell’architetto Giovanni Battista Bianchi. Nel 1824, viene acquistata da Giovanni Antonio Arvedi, i cui eredi sono tuttora proprietari del podere.

LA VILLA
Villa Arvedi, si inserisce all’interno di una grande proprietà agricola, come testimonia la sua tipica struttura. Il complesso architettonico si articola attorno a un cortile quadrangolare, al centro del quale si colloca il corpo principale, circondato dalle dipendenze, dette barchesse, dove veniva organizzato il lavoro. La facciata principale, che si affaccia verso la valle, è ornata da un portico che sostiene una terrazza con balaustra e si conclude in cima in un attico con un’altra balaustra arricchita da statue. Il corpo centrale è raccordato a due torri laterali attraverso due ali, a loro volta decorate con ulteriori terrazze protette da balaustre con statue. Sono numerose le opere d’arte custodite all’interno delle tante stanze, molte delle quali finemente affrescate. In particolare, due sale si distinguono per la loro grandezza e per le decorazioni: la sala dei Cesari e la sala dei Titani, affrescata principalmente da Ludovico Dorigny intorno al 1720 con scene mitologiche. Del complesso della villa fa parte anche una chiesetta in stile barocco dedicata a San Carlo Borromeo.

IL GIARDINO
La villa, circondata da un elegante giardino all’italiana, domina il parterre caratterizzato da raffinati motivi a duplice ventaglio, un disegno unico nel suo genere in Italia realizzato con siepi pluricentenarie di bosso, mentre a monte è delimitata da una folta vegetazione di antichissimi olivi che la incorniciano e la proteggono dai venti. Il viale che conduce dall’ingresso della proprietà alla villa è costituito da bossi accuratamente potati in forme geometriche degradanti
Il giardino custodisce anche un ninfeo, noto anche come “La Grotta”, una struttura barocca riccamente decorata con conchiglie, mosaici e statue di figure mitologiche.

E INOLTRE: tratto da “I giardini delle ville venete”, Silvana Editoriale, per gentile concessione dell’autrice, Camilla Zanarotti

A nord di Verona, adagiata verso oriente su un dolce declivio e incorniciata da un bosco di roveri, Villa Arvedi si fa notare per la sua monumentale magnificenza. L’edificio attuale risale alla metà del ‘600, e utilizza i grandiosi stilemi propri del periodo barocco. Sul retro un possente muro di contenimento a esedra è ornato da nicchie e termina con balaustre che ne impreziosiscono la sommità. Chiude la prospettiva la cappella di S. Carlo oltre alla quale un fondale di cipressi e cedri del Libano sfuma negli uliveti circostanti. Sul fronte della villa, regolarizzando con terrazze la pendenza del terreno, venne ricavato lo spazio per creare un sontuoso giardino. Racchiuso da basse mura il giardino ha come principale funzione quella della raffinata godibilità estetica che si ha dalla villa. Il lato nord è chiuso dal corpo di fabbrica che ospita un insieme di grotte parzialmente scavate nella collina e rivestite all’interno con conchiglie e stalattiti. La realizzazione del complesso disegno del parterre de broderie con curve barocche risale al seicento, secondo il gusto del giardino alla francese, e i grandi bossi dell’asse centrale sono uno dei rari esempi di mantenimento del patrimonio vegetale originario.

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