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TRATTO DA: “I giardini delle ville venete”, di Camilla Zanarotti, Silvana Editoriale, per gentile concessione dell’autrice

Alla fine del ‘500, i fratelli Dal Bene acquistarono la proprietà da un ordine monastico e per il restauro degli edifici fu chiamato l’architetto Vincenzo Scamozzi. A questo si ritiene possano essere attribuite le limonaie, citate nel suo libro “La idea dell’architettura universale”. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1849 la villa passò ai conti Scopoli fino al 1994 quando l’ultima erede donò il complesso alla Fondazione Don Mazza.

Il giardino seicentesco si sviluppava a est della villa, stendendosi verso le pendici della collina. Qui si trova ancora il Belvedere costruito sfruttando la pendenza della collina. Verso sud, varcato un imponente portale in bugnato rustico, si incontra la monumentale Peschiera ellittica. Questa è bordata da una balaustra in pietra e arricchita da giochi d’acqua.  In asse con il portale d’entrata si trovano le Grotte, ornate da stucchi, conchiglie e stalattiti. Racchiude il tutto un muro, ritmato all’interno da lesene, nicchie e due edicole doriche con telamoni. A metà’800 il Conte Ippolito Scopoli rimodellò il parco e realizzò una passeggiata romantica, che consentiva di godere dei suggestivi scorci che si aprivano nella boscosa collina. 

OGGI:

La Villa e il suo parco sono gestite dall’Associazione Villa Scopoli, che organizza percorsi didattici sui temi dell’educazione ambientale, della storia locale, della storia dell’arte e tanto altro, rivolte alle scuole, ma non solo…L’associazione offre inoltre aperture mensili del Parco,visite guidate gratuite su percorsi storico-artistici e naturalistici, e, nel corso dell’anno spettacoli teatrali e musicali, rassegne e altre manifestazioni culturali nella splendida cornice della Peschiera o del Brolo.

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