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Villa Delavo, a Spinetta Marengo, fu costruita a metà Ottocento dal farmacista alessandrino Giovanni Antonio Delavo, per celebrare il ricordo della battaglia di Marengo e della vittoria conseguita dal generale Bonaparte, di cui era appassionato cultore. Vi installò infatti un museo, dedicato a Napoleone, con reperti e cimeli dell’epoca.

La villa presenta molte decorazioni prospettiche esterne, opera del maestro lombardo Gabetta, e decorazioni interne di Paolo Maggi e, forse, il pittore lomellino Sperati. Altri artisti, come Francesco Mensi, vi realizzarono un grande dipinto con l’Apoteosi di Napoleone I, di cui oggi è visibile solo il disegno preparatorio, e Benedetto Cacciatori scolpì la statua di Bonaparte sistemata nel cortile d’onore del palazzo. Nel 1857 la villa passò ai fratelli Cataldi di Genova.

Nel 2010 fu creato un nuovo Museo, il Marengo Museum, dalla forte impronta multimediale, con tecnologie interattive e opere realizzate da artisti contemporanei, per raccontare per esempio la storia della battaglia di Marengo e della campagna d’Italia del 1800. Simbolo del Marengo Museum è la Piramide, edificata nel 2009 in piastrelle triangolari di ghisa dall’artista Alex Donadio, in ricordo di quella edificata da Napoleone, per ricordare la gloria della vittoria e i soldati caduti in battaglia, primo fra tutti il suo Generale Desaix.

Davanti al museo si trova una colonna con aquila di bronzo, installata dall’amministrazione di Alessandria, nel 1801, sottratta dagli austriaci dopo la caduta di Napoleone e riportata in loco nel 1918. All’esterno del Museo si estende il parco.

Il Parco

Il parco di Villa Delavo, affacciato sul paesaggio circostante, è imponente e ricco di presenze arboree, tra cui platani secolari e ippocastani, e di testimonianze commemorative della battaglia di Marengo, inserite in un contesto scenografico. Tra queste, la cappella-ossario eretta per raccogliere i resti dei caduti, il busto del Generale Louis Charles Desaix de Veygoux, eroe della battaglia.

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