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Situata in prossimità di Pesaro, all’interno del Parco Naturale del Colle San Bartolo, Villa Imperiale è immersa in un paesaggio agricolo e boschivo. È formata da due edifici collegati da un passaggio sopraelevato: la prima parte, costituita da un edificio quadrangolare, con torre e porta interna, venne fatta costruire da Alessandro Sforza, signore di Pesaro, e venne terminata nel 1449; la seconda parte venne realizzata, per volere di Francesco Maria della Rovere e Leonora Gonzaga, signori di Urbino, a partire da 1520, su progetto dell’architetto e pittore Girolamo Genga.

La vecchia ala venne utilizzata per servizi e domestici, mentre la seconda, abbellita da cortili, terrazze, loggiati e terrazze, fu adibita alla vita della corte e degli ospiti.

Sulla parte superiore della proprietà si estende un bosco semi naturale, composto perlopiù da lecci, all’epoca utilizzato per la caccia. Percorrendo un viale ombroso, si raggiunge uno spazio aperto, con pini e altri alberi, quindi il giardino terrazzato, su due livelli, e infine il cortile davanti all’ala nuova. In origine, il terrazzamento superiore era caratterizzato dalla presenza di spalliere di agrumi e siepi miste, mentre quello inferiore era delimitato da una spalliera continua di limoni e cedri, e presentava al centro aiuole regolari bordate da mirto e alloro e ornate da alberelli di arancio amaro (Citrus x aurantium).

Nel tempo, ancor più in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, i giardini originari sono andati distrutti, ma durante il secolo scorso sono stati ricostruiti dagli attuali proprietari, i conti Castelbarco Albani seppure con modalità diverse.

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