Villa Melzi d’Eril
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Villa Melzi d’Erili si trova a Bellagio, sulla sponda orientale del Lago di Como. Venne costruita, tra il 1808 e il 1810, nel sobrio ed elegante stile neoclassico dell’epoca su progetto dell’architetto Giocondo Albertolli per volere del duca di Lodi Francesco Melzi d’Eril, all’epoca vicepresidente della Prima Repubblica Italiana e successivamente gran cancelliere del Regno Italico, oltre che amico personale di Napoleone. Gli interni vennero decorati e arredati, oltre che dallo stesso Giocondo Albertolli, da artisti importanti come i pittori Andrea Appiani (1754-1817) e Giuseppe Bossi (1777-1815) e gli scultori Antonio Canova (1757-1822) e Giambattista Comolli (1775-1830). Alla fine dell’Ottocento la villa, la cappella di famiglia, con l’altare scolpito da Giambattista Comolli, il piccolo museo contenente alcuni reperti egizi e napoleonici, e il parco, ammirati e descritti, fra gli altri, da Stendhal, nel suo scritto “Rome, Naples, Florence”, del 1817, passarono per via ereditaria al duca Tommaso Gallarati-Scotti e successivamente al conte Lodovico.
Il parco venne progettato, nella prima metà dell’Ottocento dall’architetto Luigi Canonica e dall’agronomo Luigi Villoresi, autori anche della sistemazione del parco della Villa Reale di Monza. In stile paesaggistico, si sviluppa intorno alla villa, lungo un morbido pendio che dal lago sale dolcemente fino alla sommità, solcato da sinuosi sentieri circondati da piante esotiche, azalee e rododendri, alberi secolari e busti marmorei. Un viale fiancheggiato da platani (Platanus x hybrida) potati ad ombrello, affiancati da una bordura di azalee e rododendri costeggia il lungolago sui due lati della villa, che si affaccia su un’ampia terrazza all’italiana, ornata da una vasca di ninfee circondata da un parterre di bosso e ornata da sculture (due cinquecentesche e le restanti aggiunte nella seconda metà dell”800; una scalinata a doppia rampa, con quattro leoni di gusto egizio alla base, scolpiti da Giambattista Comolli, conduce alla villa.
Il viale alberato porta, su un lato, a un piccolo chiosco in stile moresco, oggi utilizzato come coffee house, davanti al quale si ammira una scultura di Giovanni Battista Comolli raffigurante Dante e Beatrice, alla quale pare si sia ispirato Franz Liszt (1811-1886) nel comporre la sonata dedicata al grande poeta italiano; all’interno, vi sono i busti dell’imperatore d’Austria Ferdinando I, dell’imperatrice Marianna di Savoia, del duca Lodovico Melzi e della moglie Josephine Melzi Barbò, che qui era solita prendere il tè e ascoltare musica. Nel parco si trovano inoltre serre ottocentesche a gradoni, pressocché intatte, progettate da Luigi Canonica e Luigi Villoresi, in passato riscaldate attraverso le tubazioni che portavano l’aria calda prodotta da una caldaia situata sul terrazzamento inferiore; l’Orangerie, la serra dove un tempo si ricoveravano durante l’inverno le piante di agrumi in vaso, è stata invece adibita a museo di cimeli napoleonici, reperti archeologici e due affreschi rinascimentali. Nei pressi dell’ingresso da Bellagio, il giardino orientale, con un incantevole laghetto di ninfee e diversi aceri giapponesi (Acer palmatum), testimonia l’inclinazione ottocentesca per lo stile orientaleggiante. Poco oltre, si incontra una grotta artificiale, sovrastata da una finta rovina creata dall’architetto Canonica e da un suggestivo ponticello in pietra. Per quanto riguarda la presenza botanica, nel parco di Villa Melzi vi sono tutte le specie esotiche caratteristiche dei giardini storici lacustri: fra le caducifolie, Liriodendron tulipifera, Fagus sylvatica ‘Asplenifolia’, Fagus sylvatica ‘Atropurpurea’, Gingko biloba, querce americane (Quercus ruber), olmi del Caucaso (Zelkova carpinifolia); fra isempreverdi, cipressi (Cupressus sempervirens), pini (Pinus strobus, P. sylvestris), spettacolari cipressi calvi (Taxodium distichum), cedri rossi (Cryptomeria japonica), Sequoia sempervirens, Taxus baccata ‘Fastigiata’, Cedrus libani, Chamaecyparis obtusa ‘Compacta’, la canfora (Cinnamomum camphora), uno spettacolare Pinus montezumae in riva al lago, una grande sughera (Quercus suber) fuori areale, e palme del Cile (Jubaea chinensis). Fra gli arbusti, si incontrano olea fragrans (Osmanthus fragrans), mimose, (Acacia dealbata), uno spettacolare Cornus della Cina dal luminoso fogliame variegato di bianco (Cornus brachypoda ‘Variegata’), boschetti di bambù e agrumi in vaso (Citrus deliciosa, C. Bigardia, Citrus x limon) .
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Contatti
Lungolago Marconi - Bellagio(CO)
+393394573838
daniela@giardinidivillamelzi.it
http://www.giardinidivillamelzi.it
Altre info
6,5 euro, sconti comitive e scolaresche
da fine marzo a fine ottobre
aperto dalle 9.30 alle 18.30 . Cani al guinzaglio ammessi