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Villa Mylius fu acquistata nel 1829 da Enrico Mylius dopo essere rimasto affascinato dalla posizione e dalla splendida vista che la residenza aveva sul lago di Como.
La villa subì degli interventi di ampliamento su progetto dell’architetto Gaetano Besia che aggiunse il terzo piano, i due annessi laterali e le quattro nicchie sulla facciata in cui furono collocati i busti degli amici di famiglia: Antonio Kramer, Gaetano Cattaneo e Alessandro Manzoni.
All’epoca dell’acquisto della villa da parte di Enrico Mylius il parco era costituito da ampie zone agricole per la produzione di olio, vino, frutta e gelso e un grande parco.
Questa estesa zona ornamentale subì, nel 1831, una trasformazione importante dopo la morte del figlio di Enrico Mylius. Fu costruito un tempietto (ad opera di Thorvaldsen e Marchesi) ornato da sculture in suo ricordo; furono sistemate altre opere d’arte all’interno del parco.
Nel 1855, l’erede di Mylius, Luigia Vigoni affidò la sistemazione del parco all’architetto milanese Giuseppe Balzaretti, architetto pavese, che lo progetto sulle forme all’inglese che ancora oggi si possono ammirare.

IL PARCO
Il Balzaretti sfruttando la morfologia del terreno a forma di anfiteatro, creò una serie di zone con punti di vista rivolti verso l’interno delle parti più significative della tenuta in modo tale che il visitatore, percorrendo un itinerario ellittico, avrebbe potuto godere di panorami su monumenti e scorci paesaggistici mentre, passeggiando nei i vialetti avrebbe potuto ammirare la vista sul promontorio di Bellagio. Nel parco paesaggistico orchidee (Ophrys spp.), alberi secolari, essenze esotiche costituiscono un patrimonio unico per il luogo. Il prato davanti al giardino, delimitato da alberi di limoni, si affaccia su una splendida vista sul centro del lago; alla sinistra della casa una quinta di pini marittimi cinge il parco vero e proprio che si estende sulla collina fino alla sommità.

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