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TRATTO DA: “I giardini delle ville venete”, di Camilla Zanarotti, Silvana Editoriale, per gentile concessione dell’autrice

 L’impostazione del giardino risale alla seconda metà del XVI secolo, quando Francesco Trento ideò questo straordinario giardino, adattandolo all’impervio pendio e abbellendolo con peschiere, fontane e uccelliere.

Nell’Ottocento inserimenti paesaggistici modificarono il sito e si deve agli attuali proprietari l’attento restauro che, iniziato negli anni ’20 del secolo scorso, ha riportato il giardino al suo antico splendore.

Il giardino è articolato in cinque terrazze, cui fa sfondo il costone di roccia sormontato da cipressi.

Varcato il maestoso portale d’entrata si apre la vista sui terrazzamenti collegati dalle monumentali scalinate, con bastioni ornati di statue. La gradinata più imponente ha come punto focale la Fontana di Venere. Su pilastri le statue di Diana e Atteone. Due scale laterali conducono al penultimo terrazzamento caratterizzato dalla Vasca del Nettuno, fulcro prospettico del giardino. L’ultimo terrazzamento termina nella particolare Loggia del Ficus repens, pianta che risale all’epoca dei Trento. Sul fianco della villa si scende tramite la bellissima Scala dei Nani fino alla rotonda e al boschetto romantico ottocentesco, sotto il quale è ricavata la ghiacciaia.

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