Villa Visconti Borromeo Litta
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La villa Visconti Borromeo Litta risale alla fine del Cinquecento. Fu edificata per volere di Pirro I Visconti Borromeo come luogo per amministrare le proprietà che la famiglia aveva acquistato sul territorio. Nata inizialmente con la forma di casa di campagna fu, ben presto, trasformata in luogo di rappresentanza assumendo via via nuove configurazioni che costituiscono oggi un complesso architettonico e paesaggistico di rilievo.
Passò in epoca successiva alla famiglia Litta e, dal 1970, divenne di proprietà dell’Amministrazione Comunale.
La villa è dunque il risultato di diverse fasi edificatorie: la più significativa è quella settecentesca, di cui rimane la maestosa costruzione in mattoni a vista e pianta a C. Di questo complesso è importante ricordare la ricchezza dei giochi d’acqua, del ninfeo e delle grotte, tra i più suggestivi in Lombardia.
La parte dedicata al giardino, è divisa in tre zone: il giardino all’italiana, il giardino all’inglese e un’area dedicata all’orto che conteneva alcune serre del XIX secolo.
I GIARDINI
Il giardino all’italiana si sviluppa in asse alla villa. È interrotto dalla costruzione del ninfeo che costituisce una delle peculiarità del complesso: si tratta di una costruzione tardo rinascimentale, poi ristrutturata e modificata nel XVIII secolo, che presenta una successione di ambienti costituiti da grotte artificiali decorate a mosaico con ciottoli bicromi. La particolarità dell’edificio è costituita dai giochi d’acqua posti nella parte centrale ed ancor oggi funzionanti. Il percorso del giardino termina, infine, con un’esedra.
Accanto a questa parte si trova il giardino inglese, progettato successivamente in forme libere. Della zona dedicata alla coltivazione rimangono poche testimonianze. Importanti e suggestivi dipinti di Carlo Bossoli del 1852 (quattro vedute, tempera su carta, Varese, Pinacoteca Civica), documentano l’esistenza di grandi serre e la configurazione di questa parte della tenuta. Le serre erano collocate fra due baluardi ottagonali, antistanti il giardino, ripartito in quattro assi con al centro la fontana di Nettuno. Si trattava di serre basse, interrotte da una scalinata, posta in mezzeria che permetteva di raggiungere un’altra parte della tenuta. A metà Ottocento venivano adornate con una serie di vasi equidistanti che ne abbellivano il profilo continuo. Per le aperture costituite da serramenti in ferro, inclinati, venivano già adottate tecniche tipiche dell’Ottocento inoltrato, con barre rigide per fermare la finestra in posizioni fisse.
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Contatti
Largo Vittorio Veneto - Lainate(MI)
02 93598266
Altre info
ingresso libero. visita guidata:- interi euro 8,00 - ridotti euro 5,00 - gratuito da 0 a 5 anni
Per informazioni: Comune di Lainate - Ufficio Cultura tel. 0293598266 da lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00