Villaggio Nuragico di Tiscali
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All’interno di una dolina carsica creatasi per sprofondamento tettonico sulla sommità del Monte Tiscali, nel Supramonte di Oliena, si trovano i resti del villaggio di Tiscali, costruito nel corso dell’Età Nuragica (XV/XIV – IX/VIII secolo a.C.), frequentato e ristrutturato durante l’Età Romana (II/I secolo a.C.).
Il villaggio è interamente costruito lungo le pareti della dolina e non risulta visibile fino a quando non si raggiunge l’interno della cavità, attraverso un’ampia apertura nella parete rocciosa. L’area comprende due agglomerati di capanne di diversa planimetria, dimensione e funzione, per un totale di circa 40 “edifici”. Nel primo agglomerato le capanne, di forma circolare, probabilmente sorgevano su terrazzamenti artificiali.
Il secondo villaggio presenta strutture di pianta rettangolare o quadrangolare, probabilmente con funzione di magazzini per provviste e come rifugi per gli animali. Le capanne del villaggio di Tiscali erano costruite con pietre calcaree, legate con argilla.
A differenza delle altre capanne nuragiche, che presentano tutt’oggi gli architravi in pietra, quelle di Tiscali erano in legno di ginepro e terebinto. Originariamente, le capanne dovevano essere coperte da travi in legno e avere una forma conica come quella delle tradizionali capanne dei pastori. Dal villaggio provengono alcune ceramiche nuragiche, alcune decorate a cerchielli (IX-VIII sec. a.C.) ed altre di età romana. È certo comunque che il sito fu frequentato a lungo, come testimoniano ritrovamenti riferibili ad epoca medievale. A far da cornice a questo villaggio nuragico vi è un antico boschetto di lecci (Quercus ilex) e lentischi (Pistacia lentiscus).
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