Palazzo Altieri – Museo e Pinacoteca
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Palazzo Altieri, sontuosa dimora nobiliare barocca, si trova a Oriolo Romano (VT), borgo fatto costruire da Giorgio di Santacroce nel 1561-1585, in seguito al disboscamento della Selva Manziana. Nello stesso periodo venne realizzato l’edificio, come fulcro della piazza principale. La tradizione attribuisce la paternità del palazzo ce dell’intero quadro urbanistico, a Jacopo Barozzi detto il Vignola, ma è molto dubbia.
I successivi proprietari del palazzo proseguirono i lavori di costruzione: i Santa Croce, dalla realizzazione nel 1578 fino al 1604, gli Orsini dal 1604 al 1671, e in particolare gli Altieri, che, dal 1671 al 1971, gli diedero l’attuale configurazione, sotto la direzione di Carlo Fontana. All’edificio cinquecentesco, caratterizzato da corpo centrale con loggiato a cinque arcate, tra due corpi laterali, elevati in forma di torre, vennero aggiunte le due ali verso settentrione, creando così un ampio cortile; la torretta con l’orologio venne alzata rispetto all’altra, l’ingresso con il ponte in pietra basaltica venne abbellito, e la bella fontana al centro della piazza venne rifatta. L’interno della villa-palazzo si articola in ampi ambienti, decorati con stucchi, affreschi e pitture di buona fattura, alcune attribuite alla scuola di Taddeo Zuccari; gli arredi sono in gran parte andati dispersi, ma ciò che rimane è originale del 600. Attualmente Palazzo Altieri è un Museo e Pinacoteca d’arte barocca.
A pian terreno, nel salone centrale, detto “sala degli Avi”, si trovano i ritratti dei personaggi maggiori della famiglia Altieri. Ad ovest dell’atrio lo scalone affrescato a grottesche conduce alla “sala del trono”; ad est, la “sala di Giuseppe” è decorata con affreschi manieristi. Il bastione di levante ospita l’appartamento del primogenito, Onofrio III Santacroce, che fece affrescare il palazzo con le storie dell’Antico Testamento attribuiti al pittore tardo-manierista Giovanni Baglione: la “sala del sogno di Giacobbe”, la “sala di Giosuè” la “sala di Davide”, con la rara rappresentazione dell’arca santa, e la “sala di Eliseo”.
Le altre sale contengono le serie di quadri appartenute agli Altieri: la quadreria “delle Belle”, “degli Avi”, “di Papi, cardinali e principi” e l’originale “Galleria dei Papi” lunga 70 metri, raccolta di tutte le effigi papali ideata dal cardinale Palazzo Altieri, desunta da quelle esistenti in San Paolo fuori le Mura. “La sala da pranzo”, “la sala delle vedute” e “la sala delle Belle” sono decorate con tele, stucchi ed arredi di gusto neoclassico dell’architetto Giuseppe Barberi.
Il giardino. Realizzato a partire dal 1582, per volere di Giorgio III, come giardino di caccia, si sviluppa o lungo il lato occidentale, per un’area di ricopre circa 8 ettari. Nel 1671 gli Altieri lo collegarono direttamente al piano nobile del palazzo, tramite un ponticello. disposti sul lato occidentale e si accedeva dal palazzo tramite un ponticello, e fungeva da giardino di caccia. Ne risulta l’immagine di un parco naturale con ampie aree di campagna al suo interno, e anticipa curiosamente la tipologia del giardino ottocentesco inglese.
Acquistato dallo Stato italiano e proprietà del MIBACT, Palazzo Altieri dal dicembre 2014 è gestito dal Polo museale del Lazio. Il giardino è invece di proprietà comunale.
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Contatti
Piazza Umberto I, 20 - 01010 Romano (VT)(VT)
+39 06 99837145
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