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Verso la fine del XIX secolo Lévico Terme si afferma come città termale di importanza europea, questo processo grazie anche all’intervento del grande paesaggista giardiniere tedesco Georg Ziehl, che trasformò un’area di campagna in un grande parco di disegno informale di tredici ettari di superficie con un grande patrimonio di alberi monumentali infatti è il più grande parco storico della provincia di Trento.

Alla fine del XIX° secolo vengono messe a dimora le specie arboree utilizzate ampiamente nei parchi dell’Ottocento: Sequoiadendron giganteum, sequoia gigante della California, Magnolia grandiflora, la grande magnolia a fiore bianco, Fagus sylvatica “Purpurea”, il monumentale faggio rosso che ancora oggi domina l’area all’ingresso del principale viale di passeggiata.

Si estende su una superficie di 131 metri quadri con 125 specie arboree ed arbustive. Dopo molti interventi nell’arco degli anni, per dare valore al parco, la tempesta Vaia del 2018 causa pesanti danni, molti alberi e aiuole distrutti ma subito sono partiti i lavori di recupero.
Già oggi possiamo ammirare un bosco di betulle, nuove conifere e molte latifoglie.

In primavera si possono ammirare 50.000 bulbose fiorite di tulipani, Allium e muscari. Degno di nota è che il parco è seguito senza uso di sostanze chimiche, al suo interno sorge in Villa Paradiso, una volta residenza del giardiniere in stile liberty, oggi sede degli uffici del parco e di molte mostre temporanee.

Fonte foto: https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/Comunicati/Grandi-Giardini-Italiani-ne-fanno-parte-anche-il-parco-di-Levico-e-il-Giardino-della-rosa-di-Ronzone

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