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La Villa Brignole Sale, Duchessa di Galliera, deve il suo nome alla nobildonna che grazie a restauri e ristrutturazioni rese questo luogo di straordinario fascino. La tenuta si estende per circa 250.000 mq sul colle di Castellana e costituisce, per il suo ampio parco, un polmone verde della città di ponente.
La residenza fu costruita in diverse fasi: alla famiglia aristocratica Mandillo si deve il corpo più antico denominato “Paraxo”, secentesco, sormontato al centro dallo stemma dei Brignole, mentre le due ali furono aggiunte in un secondo tempo. Diversamente dai canoni abituali, l’ingresso fu stato realizzato sotto un portico situato nell’ala orientale.
Il palazzo, posto su una terrazza a cui si accede mediante due scalinate simmetriche, con la originale Sala delle conchiglie e il raffinato Teatrino si affaccia sul giardino all’italiana.
Il grande parco fu, invece, progettato nel 1876 dall’architetto Giuseppe Rovelli, secondo i canoni del giardino all’inglese.
Attraversato il viale alberato si trovano due grotte, un arco, un tempietto e alcuni elementi marmorei -che ricordano l’inferno dantesco-; proseguendo, si incontra una latteria, simile ad una baita d’oltralpe e il Castello, con l’architettura di un fortilizio medievale. Archetti e tempietti sono sistemati fino alla distesa di ippocastani (Aesculus hippocastanum) e al recinto che dagli anni Sessanta accoglie daini, cervi e caprette. In tutto il parco si ergono alberi secolari tra cui un Platanus orintalis di 150 anni e 32 metri d’altezza. La vastità dell’area ha permesso la presenza di numerose specie vegetali spontanee o meno, come la falsa canfora (Cinnamomum glanduliferum), la magnolia (Magnolia grandiflora), il cedro (Cedrus libani) e la mimosa (Acacia dealbata). La presenza di antiche colture contadine di ulivi, viti e alberi da frutto fa da cornice al complesso.

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