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Villa Angerer, una volta Villa Feraldi, all’inizio del secolo scorso fu acquistata, per un soggiorno invernale, dall’austriaco Leopold Angerer, uomo facoltoso ed originale dal temperamento eclettico: un po’ scienziato, bibliofilo, amante dei viaggi.
Angerer iniziò dei lavori che portarono a modificare l’aspetto originario della villa, con decorazioni in stile liberty presenti in ogni particolare: comignoli in terracotta con dragoni e fiori, marmi intagliati, stucchi, vetri, ferri battuti zoomorfi nelle ringhiere dei balconi. Fu aggiunto un piano per la biblioteca, furono chiusi terrazzi dai bow-windows con le belle vetrate floreali, vennero aggiunte le decorazioni in stucco e maiolica e le splendide ringhiere in ferro battuto.
La sala da pranzo rifinita in legno presenta porte con vetrate policrome filettate in piombo.
La delegazione FAI locale e il Coordinamento delle Associazioni per Sanremo hanno restituito, ai giorni nostri, questo luogo attraverso dei lavori che hanno comportato il recupero del giardino e la messa in sicurezza della grotta di accesso.
L’interno della grotta, del vivaio e della passeggiata lungo il muro di via Fratelli Asquasciati e i palazzi confinanti sul lato ponente sono stati ripuliti e demolite le parti pericolanti per mettere in sicurezza l’area.
E’ stata sistemata una recinzione protettiva che delimita le zone di accesso al pubblico, è stato recuperato e ristrutturato un gazebo in metallo e le arcate in ferro utilizzate per i rampicanti. È stato creato un percorso che consente di visitare tutto il giardino, utilizzando fibre vegetali macinate e triturate.
Le aree tematiche ricavate dai lavori sono due: la prima, di fronte al Casinò, in cui si trovano piante grasse, palme e succulente dell’America centrale, tra cui spiccano due monumentali Beaucarnea recurvata; la seconda zona invece riproduce un’ambientazione subtropicale con piante esotiche dei cinque continenti, alcune anche dell’area caldo-umida, in cui primeggiano le cicadacee.
Il cuore del giardino è rappresentato da una piccola nicchia al cui interno cresce la rarissima e antichissima Wollemia nobilis, pianta tropicale che si credeva estinta da due milioni di anni.

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