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L’Ecomuseo dell’Alto Flumendosa è un’istituzione culturale fondata nel 2002 che si propone la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale della Barbagia di Seulo, un’area protetta istituita attorno al monumento naturale Su Stampu ’e su Turrunu e nella valle dell’Alto Flumendosa, tra i laghi di Bau Muggeris e Villanovatulo.

Si tratta di un territorio prevalentemente montuoso con caratteristici altopiani calcarei, che conserva un ricco patrimonio di biotopi, alberi monumentali, architetture rurali e testimonianze archeologiche del neolitico. È gestito dalla società cooperativa Flumendosa, in collaborazione con il Comune di Seulo e le associazioni del territorio.

L’Ecomuseo propone attività finalizzate allo sviluppo locale e al coinvolgimento attivo della popolazione, oltre che visite guidate volte a valorizzare percorsi tematici diversi: l’ambiente naturale e la geologia, le peculiarità botaniche e il patrimonio forestale, i paesaggi agrari, il pastoralismo, l’acqua, l’architettura e l’insediamento urbano.

Flora e fauna

Il tipo di bosco prevalente che si trova nella Barbagia di Seulo, in provincia di Cagliari, è quello costituito dal leccio, ma si possono anche trovare boschi, abbastanza estesi, di roveri, castagni, noci e noccioli. Il sottobosco è costituito principalmente da piante come il cisto, il corbezzolo (Arbutus unedo), il ginepro (Juniperus oxycedrus), il lentischio (Pistacia lentiscus), l’erica comune (Calluna vulgaris) e ad aprile si può assistere alla fioritura della rosa di bosco (Rosa canina). Sono presenti inoltre piante aromatiche come il mirto, il rosmarino e il timo e splendide specie floreali quali orchidee, ciclamini, biancospini, peonie.

È possibile effettuare diverse escursioni: sulle cime del monte Perdedu (habitat della Paeonia coriacea endemismo di quest’isola) fino al greto del fiume Flumendosa; all’interno della Barbagia di Seulo; nei luoghi del carsismo: tra ruscelli, sorgenti, piscine naturali, grotte e cascate, fino a Su Stampu ‘e su Turrunu, inghiottitoio carsico situato nella foresta di Addolì, abitato da pipistrelli e geotritoni e costituito da tre bracci principali – uno di questi messo in sicurezza e accessibile durante le visite guidate.

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