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Il vigneto San Francesco si trova a Venezia, a due passi dai Giardini della Biennali.

Qui un tempo sorgevano i vigneti più grandi e fertili della città, di proprietà della famiglia Ziani. Nel 1253, alla morte di Marco Ziani conte d’Arbe, si stabilì, i vigneti, la chiesa e alcune botteghe furono lasciate ai frati francescani. In seguto si dovette ampliare il convento e venne eretta una nuova chiesa, su disegno di Marino da Pisa, che fu chiamata  San Francesco della Vigna. Iniziata nel 1534 da Jacopo Sansovino e terminata nel 1554,  presenta una  grandiosa facciata opera, dieci anni più tardi, di Andrea Palladio.

Pochi anni fa, frazie all’incontro tra Frate Roberto ed un produttore della Valpolicella, gli 800 metri quadrati dell’orto del convento è stato trasformato in un vigneto, a base di Teroldego e Refosco dal penducolo rosso. Il vino si chiama Harmonia Mundi,  con riferimento al titolo dell’opera di Francesco Zorzi, frate che, a metà del 1500, volle la chiesa in determinate misure. Nell’etichetta ci sono la facciata del Palladio e merli delle mura dell’Arsenale. L’uva viene trasportata con barche e camion refrigrati in Valpolicella, nella cantina di Celestino Gaspari, creatore dell’Amarone Zymé, dell’Azienda agricola Zymé Celestino Gaspari. Se ne ottengono solo 1000 bottiglie.

Il vigneto ha uno scopo benefico: finanzia borse di studio per Istituto di Teologia Ecumenica ospitato dal convento.

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