Fagiolo di Badalucco, Conio, Pigna
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I fagioli di Badalucco o “rundin”, cosi chiamati per via della forma ovoidale, sono piccoli, carnosi e lattei e delicati nella pasta. Sono stati importati in Liguria dall’America nel XVII secolo, trovando nei territori dell’entroterra un habitat ideale.
Come in passato, oggi le aree più vocate si identificano nelle zone più alte, dove la terra è sciolta, ben drenata e l’acqua sorgiva ricca di sali minerali.
Il terreno, ben drenato e servito dall’acqua sorgiva, calcarea e ricca di minerali, danno il giusto apporto di nutrienti a queste piante. Simili e anch’essi a portamento rampicante, i fagioli di Conio e quelli di Conio, ma il primo è reniforme e un poco più grosso, ovoidali e più piccolo quello di Pigna.
Seminati a giugno, in filare, si raccolgono a ottobre per poi essere trasferiti in un ambiente perfettamente asciutto, per impedire il manifestarsi di fenomeni di germinazione, dove essiccheranno. Coltivati sulle terrazze in pietra a secco, arrampicati alle canne legate a covoni, i fagioli sono coltivati da giovani e da anziani che mantengono ancora viva la tradizione di questa coltura. L’uso gastronomico tradizionale prevede diverse preparazioni, ogni paese ha un piatto tipico: a Pigna il piatto simbolo è la capra e fagioli, a Conio lo “Zemin” (zuppa di fagioli, verdura e carne), a Badalucco i “Friscioi” (Frittelle).
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