Isole Eolie
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Nella parte meridionale del Mar Tirreno, a nord della costa orientale della Sicilia si trova l’arcipelago delle isole Eolie, dal 2000 dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Raggiungibile con veloci collegamenti tramite aliscafi o traghetti che partono da Milazzo, Messina, Reggio Calabria, Palermo e Napoli, è formato da 7 isole maggiori (Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano), assieme a vari isolotti e scogli affioranti.
Colonizzate da Greci nel 580 a.C., furono in seguito utilizzate dai Borboni, in special modo Vulcano, come colonia penale per estrarre allume e zolfo.
Si tratta di un arcipelago di origine vulcanica, in cui due vulcani, Stromboli e Vulcano, sono accora attivi. Ciascuna isola è diversa dall’altra: Vulcano si caratterizza per la sabbia nera e lo zolfo, Stromboli per i sassi neri, Lipari per la pomice bianca, Panarea per le spiagge, Salina per i vigneti, Filicudi per la natura ancora quasi selvaggia.
Nelle isole si incontrano praterie a macchia-foresta, pendici impervie con rupi, falesie, spiagge, calette. Sui fondali marini, si trova un tesoro composto da flora, fauna, rettili e archeologia.
FLORA E FAUNA
Il terreno di origine vulcanica e l’ambiente climatico favorevole hanno permesso la nascita di una flora tipica della macchia mediterranea. La vegetazione predominante è rappresentata da centauree (Centaurea aeolica), ginestre (Genista tyrrhena, Spartium junceum), canne d’Egitto (Saccharum aegyptiacum). Due specie caratterizzano la vegetazione bassa: la graminacea Dactylis glomerata e la cariofillacea Silene vulgaris. Sono inoltre diffuse specie esotiche ormai naturalizzate, tra le quali la palma di San Pietro (Chamaerops humilis), il fico d’India Ficus indica e le buganvillee. Coltivazioni tipiche delle isole sono i capperi e le viti, dalle quali si ricava la celebre Malvasia, vino liquoroso bianco.
Nelle isole vivono molti rapaci, come poiana comune e il gheppio comune, assieme al gabbiano reale, al passero maltese, al cardellino e al corvo imperiale. E’ invece scarsa la presenza di invertebrati e vertebrati. L’unico serpente che si può incontrare è il biacco, non velenoso. Negli anni Novanta è stata identificata una nuova specie di lucertola: la Podarcis raffoneae. Tra gli insetti, è molto comune la sfinge, farfalla dalle ali variegate e di colore marroncino cenere.
Da vedere:
Cava di Pomice a Lipari
Museo Archeologico Eoliano a Lipari
Orario: Apertura invernale 9.00-13.30 / 1500-1800 – apertura estiva 9.00-13.30 / 16.00-19.00 gruppi max 30 persone
tel.: + 39 0909880174 – 9880594 – Fax: + 39 0909880175.
Da gustare:
“mulincianeddi chini” e caponata eoliana.
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Contatti
Piazza Mazzini 1 - Lipari(ME)
090 9887111
info@pec.comunelipari.it
http://www.comunelipari.gov.it/
Altre info
Gratuito