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La Lanterna del capoluogo ligure è ad oggi il simbolo che più rappresenta la città.

Ora costituita da una torre su due ordini di sezione quadrata, ha una storia che si intreccia con quella di Genova.

Fu costruita, secondo fonti non ufficiali, nel 1128 d.C. su un lembo di riva ove si affacciavano magnifici palazzi. Nel 1316 assunse la funzione di faro, ma pochi anni dopo subì forti danni a causa della guerra tra Guelfi e Ghibellini. Negli anni successivi venne restaurata, installata la prima lanterna ad olio e ad opera del Pittore evangelista di Milano fu dipinto lo stemma della città nel 1340.

Numerose furono le vicissitudini che videro protagonista la Lanterna genovese. Per un periodo adibita anche a prigione, ne ritroviamo l’aspetto definitivo solo nel 1543. Da quella data l’aspetto, legato allo stile rinascimentale, non ha subito cambiamenti se non quelli legati a innovazioni tecniche.

Sulla cima di questa Torre, che con lo storico scoglio raggiunge i 117 m, troviamo oggi la cupola con un sistema di lenti di cristallo studiato per essere visibile fino a 26 miglia marine (Circa 57 Km). Inoltre, data la vicinanza con l’aeroporto Cristoforo Colombo, è stato installato un altro sistema di lenti che permette di dirigere il faro verso l’alto.

Ad oggi il faro è gestito del Comando di Zona Fari della Marina Militare, per la funzione di supporto alla navigazione.

La Lanterna, in veste di monumento, è invece gestita dalla Provincia di Genova tramite l’associazione Giovani Urbanisti – Fondazione Labò, che gestisce le aperture al pubblico, la manutenzione ordinaria e il parco urbano circostante.

A testimonianza della storia di questo luogo, e del legame con la città, nel 2006 è stato completato il Museo della Lanterna. Raggiungibile dal vicino casello di Genova-Ovest, si trovano qui video e fotografie che raccontano le trasformazioni del luogo tanto tanto caro ai cittadini genovesi.

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