Oasi WWF Forre di Corchiano

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L’Oasi WWF Forre di Corchiano, che comprende il Monumento naturale Forre di Corchiano si trova lungo il Rio Fratta, affluente del Tevere.
È un’area ricca di antiche testimonianze della presenza e delle attività dell’uomo, come cavernette preistoriche e protostoriche, tombe e vie cave falische, un ponte romano, un tratto della via Amerina, antiche mole, opere idrauliche falische, e una centrale idroelettrica attiva fino ai primi anni Sessanta del Novecento, interessante esempio di archeologia industriale.

Ma l’Oasi è anche ricca di bellezze naturalistiche e soprattutto ecosistemi diversi: fluviale, rupestre, boschivo e agricolo.
Tale varietà di ambienti ha permesso la sopravvivenza di un’ampia comunità animale come il gatto selvatico, istrici, tassi, cinghiali, volpi, ghiri, donnole, faine, martore e lepri, poiane, gheppi, sparvieri e gufi comuni

La flora è molto ricca. Ai margini della forra crescono specie sempreverdi tipica della macchia mediterranea: leccio (Quercus ilex), che è dominante, accompagnato da orniello (Fraxinus ornus), acero minore (Acer monspessulanum) e bagolaro o spaccasassi (Celtis australis). Tra gli arbusti, vi sono erica (Erica arborea), alaterno (Rhamnus alaternus), corbezzolo (Arbutus unedo), ginestra (Spartium junceum) e alcune specie di cisto (Cistus spp).

Nella valle, lungo le pendenze maggiori si sono sviluppati boschi misti mesofili a carpino bianco (Carpinus betulus) e nero (Ostrya carpinifolia), nocciolo (Corylus avellana) e corniolo (Cornus sanguinea), con presenza dirampicanti e liane come l’edera (Hedera helix) e la vitalba (Clematis vitalba). Lungo le pendenze minore si trovano invece cerro (Quercus cerris), nocciolo e acero campestre (Acer campestre), e, tra gli arbusti, la scopa dei carbonai (Cytisus scoparius), la felce aquilina (Pteridium aquilinum) e il pungitopo (Ruscus aculeatus).
Più a valle, lungo il torrente, si sviluppa la vegetazione ripariale igrofila ad ontano nero (Alnus glutinosa), salice bianco (Salix alba), pioppo nero (Populus nigra), olmo (Ulmus minor) e pioppo bianco (Populus alba). Nello strato arbustivo si rinvengono, oltre ad alcune specie già citate, il sambuco nero (Sambucus nigra), il corniolo e il rovo (Rubus spp); tra le erbacce, prevalgono l’ortica (Urtica dioica) e la Plantago lanceolata, e molte associazioni di felci, favorite dalla costante umidità e alla scarsa esposizione al sole, tra cui la felce maschio (Dryopteris filixmas), la lingua cervina (Phyllitis scolopendrium), l’equiseto (Equisetum arvense), e, nei luoghi rocciosi, il capelvenere (Adiantum capillus-veneris) e l’asplenio (Asplenium trichomanes).
Dove il rio si allarga, e le acque si fanno tranquille o a lento deflusso, sono presenti lembi di vegetazione elofitica (con apparato radicale sommerso e apparato riproduttore e vegetativo emerso), con cannuccia di palude (Phragmites australis), carice (Carex pendula), sedanina d’acqua (Apium nodiflorum), crescione (Nasturtium officinale), e specie acquatiche come Potamogeton pectinatus e lenticchia d’acqua (Lemna minor).

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Contatti

Corchiano(VT)

333 7576283

http://www.wwf.it/oasi/lazio/forre_di_corchiano/

Altre info

Telefonare per informazioni

L’Oasi è visitabile su prenotazione Scolaresche e gruppi (min. 10 persone) dal lunedì al sabato su prenotazione. Visite tematiche a seconda delle esigenze didattiche. Per il periodo estivo sono previste visite serali. Per fotografi e birdwatcher, è possibile, in alcuni periodi, prevedere accessi in orari particolari, concordando con la direzione, con modalità economiche e comportamentali specifiche.

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