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La Palazzina di Marfisa D’Este a Ferrara è una tipica dimora estense, edificata a partire dal 1559 per volere del marchese Francesco, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia.
Nel 1578 passa in eredità alla figlia Marfisa, amante delle arti e protettrice del poeta Torquato Tasso, dove vi abitò fino al 1608, anno che segnò l’inizio del lento degrado di quei luoghi.
Nel 1861 il Comune ne viene in possesso, dando il via a una serie di ristrutturazioni, coronati nel 1938 con l’inaugurazione del percorso museale che trova il suo punto di forza nella sequenza di sale decorate a grottesca e negli antichi arredi consoni alla nobile tipologia abitativa, nel giardino e nelle logge.
La facciata dell’edificio su corso Giovecca è in mattoni a vista, scandita da grandi finestre rettangolari. L’ampio giardino retrostante è ora chiuso da un loggiato con decorazione interna a tralci di vite, utilizzato come teatro e il gradevole assetto del giardino stesso è dato dalle fioriture tra primavera e estate di numerosi fiori e da una bordura di bianche rose francesi.
L’area anticamente dedicata al boschetto, nel momento della ristrutturazione, era già occupata da un tennis club; lo spazio adiacente al prospetto meridionale invece fu sistemato con due grandi aiuole e arredato con il pozzo quattrocentesco, collocato in modo da essere visibile direttamente dall’ingresso.

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