Palazzo Venier dei Leoni
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Il palazzo Venier dei Leoni, situato nel sestiere di Dorsoduro, a Venezia, e affacciato sul Canal Grande, fu commissionato dalla famiglia Venier, una delle più antiche di Venezia. Noto anche come palazzo non finito, fu iniziato nel 1748 su progetto dell’architetto Lorenzo Boschetti, e deve ad oggi la sua fama per ospitare la collezione personale di Peggy Guggenheim, che acquistò Palazzo Venier alla fine del 1948 e vi dimorò per i successivi trent’anni. A partire dal 1951, e fino al 1979, anno della sua morte, Peggy Guggenheim aprì il palazzo e la collezione al pubblico. Questa comprende capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano, di alcuni dei più grandi artisti del XX secolo.
IL PALAZZO
Il palazzo presenta una struttura a un solo piano che risulta incompiuta. La facciata a bugnato in pietra d’Istria, presenta un ciclo di otto monofore di dimensioni medie, al di sotto delle quali, a contatto con l’acqua, si trovano dei mascheroni con teste di leone, elemento peculiare da cui si pensa derivi il nome del palazzo stesso.
IL GIARDINO
Il giardino si sviluppa posteriormente al palazzo e presenta un ingresso simmetrico rispetto a quello del canale. Attualmente qui sono ospitate le collezioni di Peggy Guggenheim e della donazione di Hannelore e Rudolph Schulhof. Il giardino è stato restaurato fra il 1983 e il 1995 ed ampliato nel 2001. La vegetazione è stata successivamente rinnovata quasi completamente. Attualmente ospita esemplari di cipresso (Cupressus sempervirens), tasso (Taxus baccata) e magnolie affiancate da piante d’oltreoceano come tigli americani (Tilia americana), Amelanchier canadensis e Cladrastris kentukea. Oltre a specie botaniche interessanti, il giardino custodisce anche numerose sculture di Arp, Giacometti, Richier, Kelly ed altri artisti, oltre alla sepoltura di Peggy e dei suoi cagnolini. Quasi a vegliare su di loro si trova il Wish tree, un esemplare di ulivo (Olea europea), donato da Yoko Ono per “raccoglie i desideri affinché galleggino nell’aria”. Si possono inoltre ammirare splendide sedute in granito rosso e pietra d’Istria e un trono pseudo-bizzantino in pietra bianca e marmo greco.
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Contatti
Dorsoduro, 701-704 - Venezia(VE)
041 2405411
info@guggenheim-venice.it