Parco delle Madonie

This post is also available in: English (Inglese)

Il parco comprende quindici comuni della provincia di Palermo: Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Gratteri,Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillatoe Sclafani Bagni.

Le aree più naturali delle Madonie restano quelle montane, gran parte delle quali è coperta da boschi, garighe, cespuglieti e pascoli ricchi di piante erbacee ed arbustive.

Diverse sono le specie di piante endemiche, cioè esclusive delle sole Madonie o della Sicilia; il caso certamente più noto d’endemismo madonita è quello dell’abete dei Nebrodi (Abies nebrodensis) Un’altra specie endemica di notevole interesse è l’astragalo dei Nebrodi (esclusivo delle sole Madonie), una pianta arbustiva a forma di cuscinetto spinoso, molto simile all’astragalo dell’Etna e vegetante sopra i 1200 metri di quota.

La fascia compresa fra 400 e 100 metri di quota è caratterizzata da una vegetazione di clima mediterraneo temperato (lecceto), in cui sono ben rappresentate specie come l’erica arborea, lo Sparzio spinoso, le Ginestre, i Cisti ed il Corbezzolo. Una discreta superficie delle Madonie è coperta da boschi sempreverdi e caducifogli, formazioni in parte tipicamente mediterranee ed in parte tipiche delle centroeuropee. Le specie più diffuse sono il leccio, la roverella, la sughera, l’agrifoglio, il rovere ed il faggio.

Di particolare interesse è il lecceto di Monte Quacella, ove questa tipica quercia mediterranea s’incontra col faggio, tipico invece del centro Europa. Il fatto è insolito in quanto tra le due formazioni vegetali, lecceto e faggeto, generalmente s’interpone il querceto misto caducifoglio o un altro tipo di vegetazione, caratterizzata da agrifoglio, rovere ed olmo montano.

La sughera, come il leccio, è un albero tipicamente mediterraneo che sulle Madonie vegeta fra 40 e 1000 metri, talora frammista a lecci e roverelle; la roverella perlopiù vegeta in una fascia che va dai 400 ai 1200 metri di quota, spesso associata con altre specie. L’agrifoglio, albero che può raggiungere i quindici metri d’altezza (come ad esempio il nucleo eccezionale di Piano Pomo), è una specie sempreverde caratterizzante un tipo di bosco generalmente situato tra le formazioni a lecceto mediterraneo e i faggeti e spesso s’associa alla rovere ed olmo montano. 

Nella fascia tra i 1000 ed i 1500 metri di quota si rinviene un particolare tipo di vegetazione che secondo i botanici caratterizza la “fascia colchica” (dal nome della Colchide caucasica ove essa è ben rappresentata). Si tratta di una foresta in parte sempreverde di clima temperato umido in cui domina l’agrifoglio e la rovere, cui s’associano l’acero d’Ungheria, l’olmo montano, il biancospino di Sicilia, il melo selvatico, il pungitopo, la dafne laurella… vi si rinvengono anche specie caducifoglie come il cerro, la roverella, il faggio, e l’acero montano.

In primavera l’abbondanza dell’acqua dà luogo ad un imponente rigoglio vegetale. I colori dominanti sono il verde dei trifogli, delle veccie e del grano, il rosso dei sulleti, il giallo delle ginestre al margine dei corsi d’acqua. Nelle zone rupestri e più alte del Parco, la fioritura avviene solo tra fine maggio e giugno, con le orchidee, le peonie, lerose canine, i gigli selvatici. Al primo sole di primavera ecco la fioritura bianca dell’erica arborea, dei peri mandorlini o dei prugnoli selvatici. Ed ancora quella rosata degli asfodeli, specie infestante dal fascino selvaggio. In autunno entro la macchia e sotto le grandi querce del Parco fruttificano i corbezzoli, i sorbi e gli azzeruoli.

In quanto alle attività agricole, Esistono tre principali fasce di paesaggio agrario: quella collinare compresa fra Scillato, Campofelice, Lascari e Cefalù, con coltivazioni di agrumi, quella della vite e del frassino (Fraxinus oxycarpa) compresa fra Pollina e Castelbuono, ed infine la zona montana dov’è pure diffusa la coltura dell’olivo e dove si concentrano allevamenti di bestiame e discrete estensioni di prati a foraggio, ai limiti dei boschi di castagno (Castanea sativa), querce e faggio. 

La coltivazione del nocciolo, in particolare, è esclusivamente sviluppata nel territorio di Polizzi Generosa.

This post is also available in: English (Inglese)

Contatti

Corso Paolo Agliata, 16 - Petralia Sottana(PA)

0921 684011

http://www.parcodellemadonie.it

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione per fornirti una esperienza di navigazione personalizzata