Riserva naturale integrale Tre Cime del Monte Bondone

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Il Monte Bondone (Bondberg), soleggiata montagna posta immediatamente a ovest di Trento, nel cuore della Valle dell’Adige, offre ai turisti e visitatori spettacolari panorami che spaziano dalle Dolomiti di Brenta all’ Adamello Presanella, fino alle pianure in direzione del Lago di Garda e la Valle dei Laghi. A una quota compresa fra i 1.580 m dell’altopiano delle Viote ai 2.176 m del Monte Cornetto, si trovala Riserva Naturale integrale Tre Cime del Monte Bondone, di 185 ha di superficie. Istituita nel 1968, comprende le quattro cime che la circondano: il monte Palon (2090 m. sul livello del mare), Monte Cornetto (che con i suoi 2180 m. s.l.m.), Doss d’Abramo (2140 m. s.l.m.) e Cima Verde (2102 m. s.l.m.), la cui composizione geologica è formata quasi esclusivamente da rocce sedimentarie (dolomie, calcari dolomizzanti e marne, risalenti all’era mesozoica e terziaria).

All’interno della Riserva è possibile apprezzare una varietà e ricchezza faunistica e floristica, essendo la piana delle Viote un’area interessante per la torbiera alpina e per i suoi endemismi botanici. Presente un giardino botanico “Giardino Botanico Alpino Le Viote di Monte Bondone”, gestito dal Museo Tridentino di Scienze Naturali, che conserva piante alpine e fiori di provenienza mondiale. Sul suo versante meridionale, si trova il Centro di Ecologia Alpina, luogo molto apprezzato dai naturalisti e dagli amanti della montagna.

FLORA e FAUNA

La vegetazione del Monte Bondone è caratterizzata dalla presenza di boschi di faggio (Fagus spp.), abete rosso (Picea abies) e larice (Larix decidua), e da praterie abbandonate; nelle zone più elevate crescono le caratteristiche formazioni arbustive prealpine (ontanete, mughete, ecc..) e forestali (bosco di conifere con larice e abete rosso), che lasciano posto ad alte quote alla vegetazione caratteristica della fascia alpina, con praterie a Sesleria albicans.

L’aspetto più caratteristico della copertura vegetale della Riserva è senz’altro rappresentato dalla flora erbacea: si trovano endemismi insubrici come Paederota bonarota, Geranium argenteum, Physoplexis comosa assieme ad altre specie di rilievo come Paeonia officinalis, Anemone alpina e Anemone montana, molte orchidee selvatiche e la flora delle torbiere alpine.

La parte più alta della Riserva è saltuariamente frequentata da caprioli, che però preferiscono la conca delle Viote dove trovano cibo in abbondanza; fra le rocce delle Tre Cime è stata segnalata la presenza del camoscio. Tra le specie di uccelli si ricordano il gallo cedrone, il gallo forcello, il corvo imperiale, il gracchio alpino e l’aquila reale.

Il GIARDINO BOTANICO ALPINO DELLE VIOTE DI MONTE BONDONE

All’interno della Riserva si trova inoltre il Giardino botanico alpino delle Viote di Monte Bondone, fondato nel 1938, uno dei più importanti giardini botanici delle Alpi (vedere scheda relativa).

LA TORBIERA

A poco distanza dall’Orto botanico, a 1.550 metri di altitudine, si estende per 20 ha, la torbiera delle Viote, denominata Palù di Bondone. Costituisce un tipico esempio di torbiera piana acida delle Alpi con presenza predominante di cyperaceae e graminaceae e saltuaria di specie erbacee, quali Primula farinosa, Drosera rotundifolia, Menyanthes trifoliata.

Da questa zona umida trae origine la Roggia del Monte Bondone. All’inizio del XX secolo la torbiera veniva coltivata: la torba estratta, utilizzata come combustibile, veniva trasportata a Mattarello (a 7 km da Trento) e in Valle dell’Adige a mezzo di una funicolare. A testimonianza di questo antico sfruttamento, terminato presumibilmente intorno al 1915, rimangono due ampie e profonde trincee e una serie di scavi che interrompono la superficie della torbiera.

LE CURIOSITA’:

Sopra la funivia Montesel sul Bondone si trova una stazione metereologica privata e, sulle piste da sci, venne costruito nel 1934 il primo impianto di risalita in Europa, che fungeva anche da slittovia.

Inoltre, lungo le pendici del monte, si trovava un poligono di addestramento, in uso fino agli anni 70 dalla Guardia Frontiera e dagli alpini d’Arresto. Attualmente quest’ultima zona è stata riqualificata ed al posto del poligono è stato realizzato un osservatorio di forma sferica.

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