Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago, Bosco di Ficuzza
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La Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drag, è un’area naturale protetta della Regione Siciliana, istituita nel luglio 2000, nella città metropolitana di Palermo. Si estende per più di 7.300 ettari.
Molto vasta, situata su un altopiano a 700 metri di altitudine, comprende un bosco, nel quale si inseriscono, a mosaico, le vigne. Il bosco è mediterraneo, con castagni, sughere, lecci, querce e cerri, roverella, biancospino, ligustro, corbezzolo, mirto, a circondare aree palustri, fluviali e rupestri. È molto ricco di fauna selvatica, motivo per il quale, alla fine del Settecento, Ferdinando IV di Borbone, acquistò l’area, di proprietà della Chiesa, e, ai margini della macchia mediterranea, fece costruire un palazzo reale, una reggia di campagna, da adibire a casino di caccia, attorno alla quale si costituì poi il borgo di Ficuzza.
Al suo interno si può visitare il centro recupero animali selvatici della LIPU e la Casina di Caccia di re Federico II.
Tra le zone più suggestive vi sono le rive degli invasi artificiali dei Laghetti Coda di Riccio, abitate da molti anfibi e uccelli acquatici. In primavera fioriscono le orchidee selvatiche e la ginestra, in autunno abbondano i funghi porcini. Meglio scegliere i sentieri meno battuti (anche perché purtroppo i principali sono spesso percorsi da moto e fuoristrada), che salgono verso il costone di Rocca Busambra, il rilievo più alto della Sicilia occidentale
Da vistare, anche la Reale Casina di Caccia di Ficuzza dal 2009 è aperta al pubblico e dal 2015 è diventato Museo Regionale. Fu costruita in 5 anni (1802-1807) su progetto iniziale dell’architetto regio Carlo Chenchi, sostituito poi da Giuseppe Marvuglia. Al piano terra, comprende la cappella privata, cantina, stalle, magazzini e un piccolo museo di storia naturale; al piano nobile camere e saloni di rappresentanza, cantina, alcune affrescate. Ai lati della reggia, quelli che un tempo erano edifici di servizio, oggi sono abitazioni private.
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