Villa della Regina

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Considerato il gioiello barocco di Torino, Villa della Regina, situata sulla collina sul modello delle ville romane, venne fatta costruire all’inizio del 1600 dal principe cardinale Maurizio di Savoia, figlio del duca Carlo Emanuele I.

Nel 1657 la moglie Lodovica ne ampliò fabbricati e giardini, aggiornando decorazioni e arredi. Nel 1692 la proprietà, che comprendeva un ampio vigneto, passó ad Anna d’Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II (da cui il nome “Villa della Regina“), che vi operò importanti interventi.

Sotto la guida degli architetti Filippo Juvarra prima, e Giovanni Pietro Baroni di Tavigliano poi, vennero ridefiniti gli spazi e i rapporti fra villa e giardino, furono inseriti gli arredi e le decorazioni seicentesche, nonché realizzati gli spettacolari giardini all’italiana.

La villa, situata al centro dei giardini all’italiana, presenta al piano nobile un grandioso salone centrale, con le straordinarie scenografie di Giuseppe Dallamano, risalenti all’incirca al 1733, e i dipinti di Corrado Giaquinto e Giovan Battista Crosato. Dal salone si accede agli Appartamenti Reali riccamente decorati, secondo il gusto settecentesco per le “cineserie”.

Il giardino

Lo spazio esterno si suddivide in due parti: un giardino pianeggiante e un giardino a forma di anfiteatro disposto lungo la pendenza della collina. Comprendono il viale d’accesso principale; un Grand Rondeau con la fontana di Nettuno; la Corte d’Onore; un Cortile d’Onore o Esedra; la Grotta del re Selvaggio; il “Giardino dei fiori”; il Giardino in forma di teatro; la Cascatella della Naiade; la Fontana del Mascherone; il Belvedere superiore; il Padiglione del Solinghi; il Bosco dei Camillini; il Belvedere nord; il Fabbricato di servizio, già palazzo Chiablese; la Vigna; la Casa del vignolante e gli orti.

L’unitarietà del progetto iniziale, che collegava vigna, villa e padiglioni, grotte, i giochi d’acqua nei giardini e nel parco e le zone di servizio ed agricole, venne conservata anche con il passaggio, nel 1868 all’Istituto per le Figlie dei Militari, un ente poi soppresso nel 1975. Tuttavia, la mancata manutenzione del delicato equilibrio fra costruito e giardini, seguita da graduale abbandono, parziali smembramenti, danni di guerra ed interventi impropri, durante il Novecento hanno compromesso lo straordinario complesso, portandolo a un degrado prossimo al collasso.

Nel 1994, la consegna alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte ha dato avvio a grandi restauri, realizzati con fondi statali, di enti e privati, che hanno ristabilito la situazione conservativa e, nel 2006, la riapertura del complesso, alcuni spazi del quale sono stati utilizzati per funzioni pubbliche, tra cui il Centro regionale di Documentazione e Catalogazione dei Beni Culturali.

Da sapere

Per “vigna” si intendeva, nel Sei-Settencento, una residenza collinare caratterizzata da un’area a vigneto, dalla prima metà del Settecento dimora preferita di molte consorti dei sovrani sabaudi.
La prima fu proprio “Villa della Regina” di Anna d’Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II, che divenne un modello per le “vigne” e le ville dell’aristocrazia e dell’alta borghesia piemontese.

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Contatti

Strada Santa Margherita, 79 - Torino(TO)

011 8195035

http://www.artito.arti.beniculturali.it/museum.php?museum=4

Altre info

Ingresso gratuito

Dal martedì alla domenica

Da marzo a novembre: 10.00-17.00; da dicembre a febbraio: 10.00-16.00

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