Giardino di Palazzo Cappello Malipiero
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Palazzo Cappello Malipiero, affacciata sul Canal Grande, era anticamente chiamato la “Ca’ Granda de’ San Samuel” per le notevoli dimensioni. Costruito in stile bizantino probabilmente tra il X e l’XI secolo per ordine della famiglia Soranzo, di antichissime origini molto attiva nei commerci veneziani, passò attorno al 1465, per via matrimoniale, ai Cappello, un’altra famiglia dedita ai commerci. Verso il 1590 i Malipiero divennero inquilini dei Cappello e successivamente per via matrimoniale, ottennero la proprietà di tutto l’edificio. A loro si devono alcuni restauri ed ampliamenti, grazie ai quali il Palazzo ha assunto l’aspetto compatto di oggi.
IL PALAZZO
L’edificio è dotato, come la maggior parte dei palazzi veneziani, di due piani principali sovrapposti. In questo caso, però, ogni piano è servito da una propria scala, una propria porta d’acqua e porta su calle completamente indipendenti. Al secondo piano nobile si accede attraverso il portale bizantino, mentre, la porta principale (di più recente realizzazione) conduce al grande atrio secentesco, che porta al maestoso appartamento del primo piano nobile. Ad esso sono annessi un grande cortile monumentale, la porta sul canale e il contiguo giardino settecentesco.
IL GIARDINO
Il giardino di Palazzo Malipiero fu realizzato, come molti altri giardini veneziani, verso la fine del XVIII secolo, contemporaneamente al fenomeno della scomparsa dalle aree marginali della città dei grandi giardini di palazzo, che furono demoliti a causa dall’espansione industriale, residenziale e produttiva della città. L’impianto del giardino risulta essere molto originale, probabilmente per la struttura dell’edificio stesso. L’area, caratterizzata da un semplice disegno a scomparti, realizzato con siepi di bosso (Buxus sempervirens), si protrae sul fianco del palazzo con un doppio sistema di allineamento verso la corte e verso il Canal Grande. Molto particolare, e caratteristica di questo luogo, è la diversa prospettiva che si ha del giardino a seconda di dove ci si trova. Infatti, dal Canal Grande, il giardino risulta diviso in due parti speculari, con il punto focale che si trova a coincidere con la fontana rappresentante il Ninfeo d’Ercole. Per contro, entrando nel giardino dall’androne secentesco del palazzo, si coglie appieno la visione prospettica che collega l’androne stesso alla fontana del Nettuno inserita nella parete opposta del giardino. L’area è arricchita da un importante arredo statuario ottocentesco e dall’utilizzo del bosso sapientemente potato. Il giardino ospita anche il simbolo dell’unione delle famiglie Cappello e Malipiero: una grande vera da pozzo con l’arma dei Malipiero, su cui sono raffigurate le sembianze dei due sposi, Caterino e Elisabetta, capostipiti di questa unione.
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